Appena usciti dall’hotel, ancora più se aiutati da una brezza di maestrale potrete sentire i primi olezzi che caratterizzano l’aria delle nostre coste: sono i profumi che sprigiona la nostra vegetazione, la famosa Macchia Mediterranea.
Lungo le stradine che portano alla scogliera di Mangiabarche incontrerete Lentischi, Corbezzoli, Lecci, Palme nane, Ginestre, Rosmarino, Finocchietto selvatico e piante di Mirto e Cisto, che si susseguono verdi e rigogliose, splendidamente fiorite nei mesi di primavera. Da secoli molte di queste piante vengono utilizzate in cucina e in distilleria, per aromatizzare cibi e bevande della tradizione sarda, oltre che per la produzione di mieli profumati e delicatamente saporiti:
dalle bacche del Lentisco si ricava un olio utilizzato per friggere funghi dei nostri boschi (Pantaleo è il più grande e il più conosciuto dagli abitanti dell’isola);
il Rosmarino profuma i pesci cotti alla brace e le carni di maiale sino alle focacce bianche all’olio;
il Corbezzolo regala frutti dolci e morbidi da poter gustare direttamente dalla pianta o sottoforma di miele;
il Finocchietto condisce primi e secondi piatti sia di pesce che di carne ed infine il Mirto, inseparabile “compagno” del maialetto arrosto (il nostro celebre Porceddu).
Tra le bevande dobbiamo citare i liquori del mirto, che presentano colore e sapore diversi a seconda che si estragga dalla bacca o dalla foglia.
Tra un passo e l’altro potrete sentire anche i suoni tipici della Macchia: il frangersi del mare sugli scogli poco più avanti, il suono del vento tra gli arbusti e probabilmente il verso delle upupe, delle tortore, il grido fiero dei falchetti e a seconda del periodo il cinguettio delle rondini che nidificano ogni anno sotto i nostri portici! Una passeggiata notturna potrebbe farvi incrociare lo sguardo temerario di un bellissimo barbagianni.
Un consiglio: portate con voi una macchina fotografica per immortalare momenti indimenticabili!